Blocco 1 - Un altro inizio Part I - 00:00 - 01:55" non c’è garanzia che qualcosa sia più vero di qualcos’altro e che la giustizia sia il fine fra i fini, volere non basta, anche in molti, e attenuare la fragilità dei viventi che si intuiscono negandosi, ad oggi, appare una sorta di dialogo fra sordi, o tutto all’interno dell’inespressione consapevole, Scelta per giunta vibrante, farsi monade oltranzista, linearità ossessiva, fisico-rivoluzionaria, figli, cani, domesticazioni profferenti Part II - 01’:56” - 05:07" Inizia tutto col puntare i piedi, sprofondando e scardinare a uno a uno i sedimenti, come non fossero davvero nella propria o altrui disponibilità, ma solo incidentali, tutto modante, tutto avverante, tutto ora, qui come incendiar tutto quello che cade dalla tavola, o sta fuori dal giardino proprio eletto, Solo che più si va a fondo, e più che a bruciare sei tu stesso La sintassi è ristretta alla familiarità, la semantica al pericolo, Così tutto ciò che è importante è meravigliosamente tuo, e un caloroso consiglio di starsene ad aspettare, che il meglio verrà, Consuma, Simmetricamente, mimeticamente, quel che è dato è la tua casualità esplorativa, credimi, emergerai comunque dalla foresta infuocata, che non è colpa tua Credici Part III - 08’:09” - fluire guizzanti non parve abbastanza, chissà perché… e sentire i morsi della prensilità organica passanti nella scrittura, non fu abbastanza Gli arpeggi delle griglia di sabbia e sale, contrappuntando le digrignanti spume ventose, guardando a sud, e più a sud, i gorghi d'ossigeno sussurranti, ora, ieri come poi incuranti, ma furono chiaroveggenti, Ti enumerarono in schiere resistenti, chissà cosa si aspetteranno i tuoi successori, una volta che il ganglio è deformante, E la resistenza un museo inaccessibile, eppure dolce memoria di memoria, era, metodo era, nuova carne, nuovo corso sperimentale, è stato, ma non ti passò fra le dita che una volta Senza svolta - ENG - Block 1 - Another Beginning there is no guarantee that something is truer than something else and that justice is the end among ends, wanting is not enough, even in many, and mitigating the fragility of living beings who intuit themselves by denying themselves, as of today, appears to be a kind of dialogue between the deaf, or all within conscious inexpression, vibrant choice, becoming an extremist monad, obsessive linearity, physicist-revolutionary, children, dogs, profferent domestication. Part II - 01':56" - 05:07" It all starts with putting your feet up, sinking down and unhinging one by one the sediments, as if they were not really in one's own or others' availability, but only incidental, all fashioning, all warning, all now, here like setting fire to everything that falls from the table, or stands outside of one's own chosen garden, Only the deeper you go, and the more you burn you are yourself Syntax is restricted to familiarity, semantics to danger, So all that is important is wonderfully yours, And hearty advice to stand by, that the best will come, Consume, Symmetrically, mimetically, What is given is your exploratory randomness, Believe me, you will still emerge from the fiery forest, which is not your fault Believe it Part III - 08':09" - flowing darting did not seem enough, who knows why.... and feeling the bites of organic prehensility passing through the writing, wasn't enough The arpeggios of the sand and salt grid, counterpointing the dizzying windy foams, looking south, and further south, the whispering eddies of oxygen, now, yesterday as then heedless, but they were clairvoyant, They enumerated you in resistant ranks, Who knows what your successors will expect, once the ganglion is deforming, And resistance an inaccessible museum, yet sweet memory of memory, was, method was, new flesh, new experimental course, was, but it did not pass through your fingers that one time Without turning

Blocco 2 - L’alterità, la riproduzione, la fase Part I - 00’:00” - 04’:48" non si chiedevano spiegazioni, sai? Si rotola come respirare a fatica, e si cerca di strapparsi con metodo, alla foga delle foreste, in cui morfondersi, era questa la capacità mimetica, interna esterna, senza controllo che la prova domande, su domande, si accumulavano, anno dopo anno, secolo dopo secolo, fin quando un aggregatore risaltava dalle buie melme della pressione stabile, e una cerniera, locale quanto universale si levava, come un canto miagoloso, e una colonna verticalizzava un modello, su tutto, leggendo ruscelli e savane, movimenti apparentemente contrari, indizi cannibalici, gravitando nelle stesse scarpate, ere diverse, stesso dorso iniettato di dolore strumentale, corridoi geologici, nostalgico il tanfo delle miniere inesplorate, che poi qualcuno giustificherà, il valore, non si poteva intendere che abbagliante, mistero andavamo senza collera, di padre in figlio, di senso in dispersione, nulla precedente, nulla conseguente, credo per credo, di colpa in colpa, tutto passando, la rassegna degli accidenti e delle realtà Part II - 04:50” - 07’:40” al sentimento comune, si arrese, forse è una resa o una rappresentazione prometeica, dalla pretesa conchiusa, interna, l’intima replica, l’intima immagine sufficiente, e invece no, non lo era, …no, invece, lo era, non lo era, e il conflitto si protrasse, di negazione in negazione, Cervella di trivelle e marmi scolpiti, Dei precipitati, sconfitti, spietati, carponi come uomini, eppure quelle sagome restanti, Spiriti e stampi nero su bianco, bianco su nero, asimmetriche pietà, l’emersione richiede Versati, dicono, fai spazio, ancora, e forse il tuo sudore si appiccicherà all’avvenire (…) Part III - 07’:45” - Gronda di più soffri di più, altera di più, immolati al passato futuro fatto, oltre te stesso, sebbene nessuno ricorderà, si tratta di sentire lo svuotamento del fare opposto, come articolare la propria monade, in un asfissiante senso contrario, Che poi si autonomizza, collettivizzare la salvezza, in infinite autonomie, sotto la contesa, addestrata inter-temporalità di un semi-io formante, apprendere a sentirsi illimitatamente mediati, Assistiti Part IV - 10’:14”- 15’:20”… considerazione a parte, non è stato breve considerarsi al pari delle considerazioni fatte alla luce d’un proibito sole, assieme, rateizzati, conclamati, monocreati, concepiti uguali e fedeli, reiterati, confidati, affamati, sfamati, correlati, le cosparse primitività, benedette coltivazioni, cacce, cremazioni, corpi, incroci, mimesi corporali, educazioni, finemente cucite, pelli di tutte le albe, unitevi a me, a noi, divisione della forza, divisione del decoro, in coro spostiamo il cerchio dove servisse, ma non indietro, dove servendo mi dissolsi. Riposo, ottenni, alla fine del giorno. Inganno, nel sonno, ancor più lavorando. - ENG - Block 2 - Alterity, reproduction, phasing Part I - 00':00" - 04':48" you didn't ask for explanations, you know? questions, upon questions, were piling up, year after year, century after century, until an aggregator emerged from the dark mire of stable pressure, and a hinge, as local as it was universal, rose up, like a mewing song, and a column verticalized in pattern, over everything, reading streams and savannas, seemingly contrary movements, cannibalistic clues, gravitating in the same escarpments, backs injected with instrumental pain, geological corridors, nostalgic the stench of unexplored mines, which then someone, precisely, would justify, the value, could not be understood that dazzling, mystery we went without anger, from father to son, from sense to dispersion, nothing previous, nothing consequent, I believe for I believe, fault after fault, all passing, the review of accidents and realities Part II - 04:50" - 07':40" to the common feeling, he surrendered, perhaps it is a surrender or a promethean representation, from the pretension conchiusa, internal, the intimate replica, the intimate sufficient image, but no, it wasn't, no, it was, it wasn't, and the conflict continued, Brains of drills and carved marbles, Gods precipitated, defeated, ruthless, crawling like men, yet those traces remaining, black on white, white on black, asymmetrical pity, Pour, they say make room, again, and maybe your sweat will stick to the future (...) Part III - 07':45" - Eaves more suffer more immolate to the future past done, all of you, though no one will remember, it's about feeling the emptiness of opposite doing, how to articulate one's monad, in an asphyxiating contrary sense, collectivizing salvation, under the contested inter-temporality of a formant semi-ego, learning to feel unlimitedly mediated Part IV - 10':14"- 15':20"... separate consideration, it was not brief to be considered in the light of a forbidden sun, together, accrued, proclaimed, monocreated, conceived equal and faithful, reiterated, confided in, starved, fed, correlated, the sprinkled primitiveness, blessed cultivations, hunts, cremations, incorporeal bodies, bodily mimesis, educations, finely sewn, skins of all dawns, join me, join us, division of labor, division of decorum, in chorus we move the circle where it served, but not backward, where by serving I dissolved. Rest, I obtained, at the end of the day. Deception, in sleep, even more working.

Bloccco 3 - La fuga circolare Part I - 00:00 - 04’:48” la foresta era in attesa, chi guarda cosa, cosa sia perché, se non tutto perché adesso, se non futuro, perché passato, respira, respiri? sembra che sia solidale, il sistema dei sensi, batti, sbatti, becca, rotea, schiaccia, stecca, stronca e ripeti, muovi e abbatti, rissa e stasi, dissertazione, alla giusta distanza, se accade accade, se s’imparasse a imparare come sublimare, oltre il dubbio, l’inimicizia, il pericolo, oltre la forza come sicura oscurità e rischio ancor più assoluto, allora qualcosa accadendo muta e non per sé Part II - 04’:50” - 14’:50" se fosse un amore, che tiene per le corna la sfida, allora siamo perduti, le partirure della mente, la fuga, l’amore, il ritorno, cantate tutti, adesso? si è fatto spazio, sto fuggendo, ruzzolando, rotolando, via, e oscillo, minacce e suadenza, non perderò la grazie, la fuga è sempre stata, satelliti emozionanti perlustrano l’orizzonte, mi fermo, li interpello, dei, divine polveri, sottili alabastri sul petto, di specchi volontà mi feci, d’ascolto m’avvolsi, riposo gli occhi, perché non è lì che mi salverò;, altrove fosse il ritorno, ma non sarà, oppure ancora non so a chi chiedere, Nessuno è là mi amasti? ho scritto poesie per paesi, nella piena stasi del corteggiamento, offrendo quello che offrendo svela, e così nudo, o canto infinito, mi sono perso, o appreso una volontà primitiva, bruciava dentro, e che sia piacere reale o indiretto, o cosa sia, che stia nelle storie del bosco, per almeno diecimila anni mi sembra di troppo esser lontano, lo capisco dal battito del cuore, dal fatto che nessun odore o paesaggio si conficchi dentro irritando la rete di ricordi, ebbene, ancora un altro sentiero, ancora altra strada, lo sai che non sono più quel che ero, la lista si sfilacciò ben presto, canta su di me, canta con me, nuovo mondo, ora che tu sei la lente, o almeno tale ti ho creata, possibile che io veda nuovo quello che nuovo non è! fiato corto fiato lungo, alito smunto alito sunto si potrà mimare tutto quel che precede, e simularlo, come si altera il ricordo, in preghiera che non sia proprio com’è stato, padre, madre, figli, figli di figli, e se adesso le tracce si rompessero, e mi spiegassero che non si è di un luogo Part III - 104’:55” - 19:30” piove piove e non posso chi sono, folgori di sabbia sanno parlare, ma non parlano non colpite, che non so ricevere, batto su di me allora, per forza o per lealtà, tutto è simulazione tutto è inverno, tutto è estate, tutto piange, ma io posso aspettare, questo sì, lasciar correre, discorrere, accorrere, mille e un cavallo, la metemspicosi delle alghe, delle tartarughe, ho contemplato, e i micro ventri di chiazze germoglianti, ascendenti discendenti, ho sentito cuocere al nido la polpa dei propri escrementi di giada, un tuorlo senza peccato, eppur si mangia ora che la storia può leggersi da sola, senza la pressione della vendetta, ora che la storia sa mutare senza acredine né possanza del disavanzo, possiamo spengerci, e salvare così in musica la pietà minima, ridire e ridire ancora la formula che qui non solo è codice e ventura per chiunque altro non volesse ripassare di qui, arte d’astrazione, istruzione per non tornare - ENG - Block 3 - The circularity escape Part I - 00:00 - 04':48" the forest was waiting, who looks at what, what is why, if not everything because now, if not future, why past, breathe, breathe? it seems to be supportive, the sense system, beat, bang, peck, swirl, crush, cue, and repeat, move and shoot down, brawl and stasis, dissertation, at the right distance, if it happens it happens, if one were to learn how to sublimate, beyond doubt, enmity, danger, beyond strength as a sure obscurity and even more absolute risk, then something happens and it mutates and not for itself. Part II - 04':50" - 14':50" if it were a love, holding the challenge by the horns, then we are lost, the partirure of the mind, the escape, the love, the return, everybody sing now? has made room, I'm fleeing, tumbling, rolling, away, and swinging, threats and persuasion, I will not lose the thank you, escape has always been, exciting satellites scour the horizon, I stop, I question them, gods, divine powders, thin alabasters on my breast, of mirrors I made myself, I wrapped myself in listening, I rest my eyes, because it is not there that I will be saved;, elsewhere was the return, but it will not be, or yet I do not know whom to ask, No one is there did you love me? I wrote poems for countries, in the full stasis of courtship, offering what I offer reveals, and so naked, or infinite song, I lost myself, or learned a primitive will, burned within, and whether it is real or indirect pleasure, or what it is, that it lies in the stories of the forest, for at least ten thousand years seems to me to be too far away, I can tell by the beating of my heart, from the fact that no scent or landscape sticks inside irritating the network of memories, well, yet another path, yet another road, you know I'm not what I was, the list soon unraveled, sing to me, sing with me, new world, now that you are the lens, or at least I created you as such, Can I see new what is not new! short breath long breath, short breath short breath you may mimic all that precedes, and simulate it, as you alter the memory, in prayer that it may not be just as it was, father, mother, children, children's children, and if now the traces break, and explain to me that one is not from a place Part III - 104':55" - 19:30" it rains it rains and I can't who I am, thunderbolts of sand can speak, but do not speak not hit, that I do not know how to receive, beat on me then, by force or by loyalty, everything is simulation all is winter, all is summer, all is weeping, but I can wait, that is, let run, talk, rush, a thousand and one horses, the metemspicosis of algae, of turtles, I contemplated, and the micro-bellies of sprouting patches, ascending descending, I felt cooking at the nest the pulp of their own jade excrement, a yolk without sin, and yet one eats now that history can read itself, without the pressure of revenge, now that history can change without bitterness or the power of deficit, we can extinguish ourselves, and thus save in music the minimal pity, repeat and repeat again the formula that here is not only code and fortune for anyone else who does not want to go through it again, art of abstraction, instruction not to return

Blocco 4 - Il meccanismo svelato Part I - 00:00 - 06’:10” Cordoglio, Convenienza, Carità, Sterilità materiale. Se non fossimo già vissuti migliaia d'anni, ti chiederei di clonarmi ancora, coscienza compresa, non sarà un po' di polvere a iniettarci la credenza della resurrezione, Sappiamo che non è possibile dissolversi. E il rimpianto per i momenti ormai svuotati del pianto, si risolveranno in petali e profumi, terriccio e maree, cure la cui ricolma generalità vorrà condensarsi in miriadica ciclicità. niente di ciò che si accorpa resta un solo corpo, niente di ciò che resta un solo corpo è stato davvero pensato tale, è accaduto, come adesso noi tentiamo di accadere, fra ruote di cigni e calette a specchio, portali d’inferno e ginestre di fermento notturno, la gioia, spumeggiante in mezzo alle dita, si allungano in labirinti senza esseri che sé, coscienza, subcoscienza, riconoscenza, la fierezza, riportarsi la mano al petto, portarsi le ferite alla bocca, Cuoce il pane perpetuo, e così io lo credo, assieme a tutti voi, insieme a te. Noi intertemporale, l'uragano si abbatte, e si nutre della confusione, perché non s’attenui mai, il suo stato di energia confusa, o come tale, pieno della volontà di confondersi con voi e oltre quello stesso sé stesso, Dovrà pur asciugarsi tutto, e darsi un tempo, che i narratori si attrezzino, con le difese e le paure collocate dove servisse, così le tecniche della migrazione sempre più spopolanti e ripopolanti, non si tratta di descrivere l'evento fisico, dello spostamento, con gli strumenti della mente di menti, è quello sforzo di continuità che viene a ripresentarsi, sul posto dove il delitto è stato pensato, strumentale alle sospensioni, alle valanghe di assestamento, ai circoli dell’energia inter e intra-planetaria, perché né il posto tantomeno il delitto sono mai accaduti, sono stati utili, semmai, sebbene, con certezza, non sono accaduti che per una spinta senza causa Part II - 06’:12” - 11’-50” Lo sappiamo che non c’è salvezza, per nessuno, e che la concentrazione di ostacoli è implacabile, Cosa impediscono, le disavventure, che avventure sono, Cosa frammette la tragedia, cosa ritardando sublima, se la volontà stessa si esprime in forma di latenza, trattenimento, che aumenta il desiderio, e inarca la forza, in tensione che neppure la morte rompe, e raffinamento della strumentazione, la sconveniente evenienza devasta, sorprende, piega, eppure era previsto che fosse qualcosa di simile alla negazione il prossimo tuo, così Cosa si è impedito è solo che sia messa sotto accusa la simulazione La capacità stessa di simulare, di comporre la realtà di realtà, e la sua processione psicoinfinita Part III - 11’:50” - 16’:50” il vulcano logico non sembra distinguere le distanze, la turbolenza, si guadagna lo spazio, a suon di aggiustamenti sperimentali, come uscire se non fosse possibile contenere tutto, allora andare, per luoghi che ogni qualvolta si srotolano, come non avendo ossa, e il micro macro avesse ipotesi di resistenza così diverse, la danza, vero cuor mio? infine, si deve forse chiudere il cerchio delle interpretazioni? Davvero?? Per potersi poi sdraiare nudi sul letto di Procuste della storia? Non ne voglio sapere del sacrificio, l'osservo, lo perpetro in stato figurato, e più astratto ancora lo moltiplico, e lo seduco con la sottile e ingannevole arte della generazione parallela, molti sapranno cosa farsene di queste partiture alate, e infatti, non resta che volar via, attrezzati di esoscheletri senza paradosso, poiché lo esprimono nella veste stessa dell’anestetizzata inazione. - ENG - Block 4 - The revealed mechanism Part I Condolence, Convenience, Charity, Material Sterility. If we hadn't already lived thousands of years, I would ask you to clone me again, consciousness included, it won't be a bit of dust that will inject us with the belief of resurrection, We know it is not possible to dissolve. And the regret for moments now emptied of weeping, will resolve into petals and perfumes, soil and tides, cures whose full generality will want to condense into myriad cyclicality. nothing of what is united remains a single body, nothing of what remains a single body was really thought so, it happened, as now we try to happen, between swan wheels and mirror coves, portals of hell and brooms of nocturnal ferment, joy, bubbling in between fingers, stretching in labyrinths without beings that self, consciousness, subconsciousness, gratitude, pride, bring your hand back to your chest, bring your wounds to your mouth, Bake perpetual bread, and so I believe, along with all of you, along with you. We intertemporal, the hurricane hits, and feeds on the confusion, so that it never fades, its state of confused energy, or as such, full of the will to blend with you and beyond that very self, It will have to dry up everything, and give itself a time, for narrators to gear up, with defenses and fears placed where needed, so the techniques of migration increasingly depopulating and repopulating, it is not a question of describing the physical event, of displacement, with the tools of the mind of minds, it is that effort of continuity that comes to reappear on the place where the crime was thought, instrumental to the suspensions, to the avalanches of settling, to the circles of inter and intra-planetary energy, because neither the place nor the crime ever happened, they have been useful, if anything, although, with certainty, they did not happen but for a push without cause Part II We know that there is no salvation, for anyone, and that the concentration of obstacles is relentless, What do they prevent, the misadventures, what adventures they are, What fragments tragedy, what delaying sublimates, If will itself expresses itself in form of latency, restraint, that increases desire, and arches force, in tension that not even death breaks, and refinement of instrumentation, the unseemly occurrence devastates, surprises, bends, and yet was expected to be something like denial the next you, so What has been prevented is only that simulation be put to the test. The very capacity to simulate, to compose the reality of reality, and its psychoinfinite procession Part III the logical volcano does not seem to distinguish distances, turbulence, gains space, to the tune of experimental adjustments, as going out if it were not possible to contain everything, then go, for places that every time unravel, as having no bones, and the micro macro had such different hypotheses of resistance, the dance, right heart? finally, should the circle of interpretations be closed? Really? In order to then lie naked on the Procrustes bed of history? I don't want to know about sacrifice, I observe it, I perplex it in a figurative state, and more abstract still I multiply it, and I seduce it with the subtle and deceptive art of parallel generation, many will know what to do with these winged scores, and indeed, all that remains is to fly away, equipped with exoskeletons without paradox, since they express it in the very guise of the anesthetized inaction.