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1.
_I cicli della morfosi Morfuso lirica-senza condizione la rimanenza la densa Nessuna Attribuita Presenza Tutto extenso potenza principio-massa Centrale-Materia-Radiante centro stante senza morte senza vita pre cosa Latenza-Portanza nel Crudo Adimensionale Continuo Non sforzo unaGrumosa Parentela Inorganica Scoscienziosa Promessa Premovente - Stasi Consistente Immagine-Vuota Istinto-Immenso sarà Inattesa la Replica - Massa Sconfinante - Attivata Verso - Avverso l’Arriccio - intuiva fibra Così Servendo - Auto Immagine l’Origine [Che tornerà preziosa si manifesterà - in forme di unità assetate, macchinometaforiche Alla festa della percezione e dell’incoscienza, mani alla testa, mani al cielo [Dicono le sterminate violenze, e le pianure di carni, fertili le geografie, fisiopsichiche] Mi-Contamino - di una lentezza sublime lasciar-fare in cornucopia d’abbondanza Attacco e Riduco Attacco e Induco Sono dentro al Mito-Vita alla virtù, parallelismo arcuante tutto-sur-presa sur-reale sub-volontà epoca Materia l’esplosione ricadente, ogni-volta - e rinascente preMossi diamorfosi - sincromorfosi - necromorfosi - panmorfosi - morfismo radicale epoca Materia l’avvento, ogni-versione un devo-universo, uno-di-tutto - e inversamente in-morte come assenza, fisiologia delle acque Incoscienza-Contrazione Inconoscenza-Ciclo uno-Strumento Biobliblico la Continuità né privazione né fetazione Coesiziali e Reimmessi Tutto o Tutto Nella stanza-universo autonomia non-è autògena - autopensante brulica la foresta morfomitica caso caso caso caso cosa caso caso caso caso caso coso cosa caso caso caso caso cosa caso il pericolo, il rischio saranno inesorabilmente sovrastimati per quella stanza iniziale, reversibilità Tutto il parlato idrico del corpo riferirà lo stato non stato Sottendendo. la particolare. mendicanza immemoriale [da cui le sterminanti violenze archiviate, in profondità] Sei forse in forme non-monumentali non-sensibili se solo di quel grappolo tenessi una fasica attesa nella cerchiatura della trasparenza lavici compressi primi d’avvenire sapremmo Avventurarci Tracimare Canzone della Morfosi Raramente preziosamente-genitalmente, seduti sulla propria cartolina inCodice Al tempo della mòrfosi pregènia l’inversoScopo non-compete che adeguandosi è-Stasi È in quel no-gresso di servo-osseo, senza-nessologico Che detenne segre(ga)ti cosa meglio che osare, chiosare, disarginare non era al caso-imprevisto Se In-Io Esisto - Decodificherò
2.
_I cicli della mimesi Sono da prima d’avvenire il paesaggio Come un risveglio, dopo millenni d’ammasso nervoso sono morfuso, perché finalmente organico simulante mangiante PerGrazia - nella scienza Nonostante conoscenza - e il suo tempo Consentimento, Cunicolo - Grovigli filanti lanciati per vele tessute - vessate EssaGrazia StessaResistenza, fra coraggio e non coraggio mito mantengo fineTradendo, rimescolando riemergendo promessa, Se-E-Come espando-espandi io-tu-noi Imitando Andando Deglutendo Cerniera della casualità fra le densità Mimando Metabolizzo È la propria continuità che inebria, antenati vocianti, irrequiete moltitudini Molte pietre, che a secco patrimatrìci - varianti, esperimenti paesaggio, passaggio -sono le mani dell’esperimento imitativo- l’infanzia, brulica del dono del prima nella forma del dopo Confusi, col prima e col dopo, mimesi ha nell’infanzia la propria reliquia Chi potrebbe mai reimmergersi, e regredire, allora Chi potrebbe mai reimmergersi, e regredire, se Ergersi, insensibili increduli -proiettile-fermo-impossibilità-argine-somiglianza-duplicazione Sterminio implicito - la mentalità presenziale Gradualmente poi m’avviai a esser reduce - predetto prediletto e MaiUscito dalFlusso: come Siamo poi bruciati, tutto quello che affiora dalla ProbabileTensione Sentimentale Paese Gente - modi, marche fette stati distribuzioni Ripetendo la cantata Funzione della Nar-Razione è l’obiettivo dellaPassione o la passione essendo dissimile - digestione La massa è inorganica quanto paga per organo, metastasi-prossemica, prensile energetica Proprio-obiettivo spassionato è irragionevole, così familiar che temo Proprio della ragione, è l’attesa per l’avvento, o-salvezza minima Nucleica Che mai verrai maiGarantita, infatti sub-bene coi sogniMolti Migrano Mutando NonMutati Cospicue le umanità fantastiche Esse sì, Motate SIMBOLICHE, erranti - da errore nell’adeguarsi Mistificarsi URLO: minimaConsentiaLudicanti, presentia passante Spaesante Ci penserà la morte. Al che, Mutoliti siVoltano: E voi? NON VENITE? Tutti spingendoci da-sempre in-giù: FORTE: Archimemo che Unisco quelChe internante voglio-non-sembro Fermentando invero, attendendo la presa d’ogni simulazione Che per verso è automatica, da sempre in su Miro che mi Conosco, direbbero gli antichi-stessi Ma Non A Tutti Seppe PerdutamenteParlare, parlateci allora: Uno-Due-Molti-Modelli: IMITARE VITAL QUELLI e non-GLI ALTRI Condividevano a-tratti - dentroFuori e inOgniGrado, mentre mente Commutabile-Imitante-Traslucente-SELEZIONANTE Si rese ragionevolmente inganno, che sia allora, Durante il recesso e il ricentro m’aggrado in-vano alludo, lavoro a esser questo me - esser te Punto Contento, scuola, illustrazione, coro, spargimento. Canzone della mimesi Io come te come noi come voi Rompersi in concentrazione Il suo spirito contrario, il massocentro che sempre assuona minimizzando a specchio, servo-Ipnotico simile-grado-natura-maestria Maturo e grondo, in te m’infondo E mi replico d’immenso questo e quello, un tondo, pianeta colmo
3.
_I cicli della negazione Son-ciò cheResiste, non si assuefà, né alla consegna, né alla restituzione - per gruppi-assunti-eletti La parentesi è una foresta biologica, che conduce cieca e se per nudità cosa-attribuita, Io rispondo di no, Attributo-No Vuoto di qualità. Senza il quale la morte non-è-cedibile a sé, possibile per sé… Si ammalarono i calci impropri, i manufatti votivi, Che poi votarono, e di simulacri fecero la distanzia, Gli sputi, i legami, si sborsarono, rivelanti, involontari E non rimase che la cenere, visibilmente provocata, in architettura adatta, per farsi d’esposizione, E conclamare il no alla trama organica Architettura centro nichilista. Anti-addomesticante La casa, il palazzo, la statua, in-fatto urlano al volto: l’anti-biologico noi siamo, e conteniamo il pensiero BiblicoLibriDò. Vo X denaturato. T’uccido, parlando proliferando, impotente, rendendo tu-ed-io, un codice. Lo stesso della pietra. E sono Inerme-Inermi, solitudinariamente, all’abbandono, senza dio senza uomini senza spazio senza teatro, senza paesaggio, senza la sua origine Destrutturato da-sé. È il tempo del no La proliferazione inattesa, dialettica cangiante e analitico-proiettiva. Che in milioni abneganti Ritrovandosi anneganti Colpiranno nell’esatto momento della morte epica. Il no, un No U-No. U-No. U- No. U- No. U- No. U- No. U- No. U-No. U- No. Convengo, immedesimarsi Con la negazione, e non irradiarne Il principio narrante, Che per sua postura È Sì, La storia è storia del sì. E quello che invera È la ragione stessa della malattia, genero-poliarca portiamo in dote Oltre la frammentazione E alla volontà d’impotenza dePotere deProssimità sé-esclusione, occlusione. PoterSCollegare PoterSPartire PoterNonDire PotereSFinire PoterDisContinuare PoterSmatassare. Cosa imiti adesso, tu procedurale, Che la stanza è buia, la foresta brucia Cosa sillabi adesso la riflessione è in campo-aperta chirurgica al cuore della negazione senza eco È spazio illimite d’imitazione, controfasico-nulla La sua policentricità affabile demologico Saturamente Amediatica [sconto ingrato all’occorrenza] Canzone della negazione Un disguardo, avvincente arsa linea? Superstite cinematografico, solvente il velocipede al tramonto traguarda-sempre per nucleo, coclea, calco Consanguineo mortalUnico Esito feretro, e con orgoglio, non-smaltirò il predominio in altro dominio potrà-non-potrò Irrilevante è il sanguefermo, si intona alla pruriginosa estate e-stato e-sterno Mi prendo per la schiena E ti rendo ingovernabile nel coito-vuoto reciprocamente-incommensurabili
4.
_I cicli dell’astrazione Sono tutto ciò che ha determinato la differenza dall’affido, la sua storia mi si incarna E la voglio - denutrite demateriare e negare non bastò datarituale, consegnatamente coraggiosamente Il modello Sì-No confutato, per codifica dell’isomorfismo metalogico-pop Per il sintetico inebriato nella grazia della rappresentazione dei secoli-più-popolari La violenza implicata nella conoscenza riconosce disconoscendosi veloci veloci semplificazione semplificante La distanza è la prossimità al modello che in quanto generoso, e-generante rigogliosamente fertile Fertilizza in astuzia il passo integrale, via dalla vita-letale Ma la sublima in-astratto-venire, scienze, arti, istituti cosa di meglio alveare? irrefrenabile risentire, registrare tutto, registrarsi a tutto proprio farneticante in serendipità schiacciante compie, neutralmente utilizzando come-tutto cosa-tutto Tutti-firmamenti fermamente. Gravitazionali Missione Nuova Resa Missione Nuove Vite dal come-seme, epogenesi esogeni analgenesi sintogenesi OrganoDisorgano OrganoRisorgano OrganoDisorgano OrganoRisorgano L’unità cuoce séStessa, vite ora pura E si manifesta perSé, in proprio-nutrimento contro la morte l’amore ripete il tratto congiunto preme e non approda mai Al culmine del mare Si intuì il mare come sé, forza di deriva e costante d’afflusso micromodo immensamente immesso eserciziale adesso, verso-per-come, per-contro, sincrono-a tutti i blocchi del tempo Sperimentale La guerra simbolica è identicamente reazione e causa di soppressione - O la fama, E la fame, Continuano a guadare-è-essere lo stesso fiume Se osservi in basso O in alto, sorridi, Alle miriadi di figli derivati Di fogli infiammati, Fertili Ancora Feriti mediare modalizzare saturare indicare sollevare reale simulato, circolarità Autopoiesi delle unità di unità simbionti, i padri e i figli, e di padri in figli, si aggregarono. Sessuare Per Assurdo e per Virtù i Simbolici Altari Finché composero il termine Del non termine. Il cambio, il nuovo luogo, il versologo - autogenerativo Canzone dell’astrazione Un filarsi sforzato, all’inizio E poi Più si allontana dalla faccia, dalle tracce, le organizza in frasi di fasi, stringhe srotolantesi Più il colore si manomette nelle maschere varianti, casuali E le altre apparenze Per distinguere la corrente-eloquente Dalla massa-icon-sé-altante Cosa la nuova nucleicità dimostrando - analoga sintetica, intuisce, pratica Simbionti sembianti millenari e (miriadisti) Coaggregati sgretolantesi Portanti silenziosi attraverso la massa liberata Automatica PluriCosciente
5.
_I cicli del silenzio Sono filo d’immortalità, sorpreso dalla miastica rendevolezza lo ammetto eppure solo nel suo vivace imprecedente - replicante ganglio pensante la morte cogliendo il sapore fermo della discontinuità, fatta generazione, da cui mi allontanai attendo, senza respiro, quindi senza le cose di cose, senza i corpi dai corpi, E si adombrò in una folata di voci, una brezza Consentendogli di spazzare i margini, i bordi, confusi Le lumache riganti nei brodi carsici, o altri massacri, Scatole craniche fedeli alla purezza delle estati Siamo al finimento della forza conservatrice, il modello cognitivo la forza ordinata e programmatica, che ha tradito tradendo spostando il legame dove non si posseggono legami O sorgenti, d’ascolto rimarranno, ma non per questo effetto, notte nostalgia, tecnica a infusione, Non richiede la presenza, giusto Ma solo la sapienza di un termine, giusto Beffato l’orgoglio dai sapori d’artificio, attraendosi - sviluppo si accentra, come un tempo doveva e dissolve Il silenzio, non è uno stadio compiuto della sapienza, ma della suadenza E come tale Ortica sulla lingua, da cui la grazia. Dolore - dandoti il sapienziale coraggio d’impersonale, impersonare la nostalgia Ma non morirne, semmai morire per quell’origine, Di cui, l’astrazione, a suo modo, ha rielaborato il lutto. E come tale, S’avvera, nell’ombra torbata dell’astrazione, L’autogenerazione È concepibile, prevedibile; automatico, ciclico, sintetico, … InScienza, non vogliamo negarne la potenza? Coda-Grumo Codice-Pensiero, alter-compiuto, sospeso - tutto-preso è lo stato di virtù che ci proscioglie - eso Dai miliardi di anni Il loro criptoSfibrante Dalle palpebre che in emozione Candiscono confondendo il meccanismo, eteronomia, eterogenerazione, non è autonomia ogni-gesto, atto, microluogo, automodo che sia Prolifera l’anticorpo E preserva la probabilità quindi fare silenzio il sordo semplice sembrare, sibila, avendo dimenticato silenzio, il suono dell’oblio dopo il violento cosmomoto Niente è necessario accada pianeta riverso Accadendo il principio è accaduto La sua implicita pace potente dormiente-fila La nuova via che sia Canzone del silenzio Assiale Mimica mossa - sottratta, ai tempi grandiosi, le vittime coagulanti Oscilla in alberi danzanti liberi ai lati E venti di figura - avvolti La festa autoerotica spillante Il tragitto, anecoicamente scrive non-so-dis-facente, potrebbe Controfasico, ermafrodisiaco, serbante al punto Immobile al dentro Uno-Verso-Uno Uno-Verso-Uno Uno-Eso-Uno-Stesso-Uno. Friabile Eterno - un sonno, Respiro Me-di-tatì-vò-vasto-viso-Pasto-aSé Non scrivo Non Peso rivoltoso Muto
6.
_ I cicli della sintesi Siamo consegnati alla generazione indipendentemente dalla concezione Abbiamo ingannato l'umano, Rendendolo InfraSpecchio l’abbiamo svestito dell’animale predetto al Luogo L’abbiamo immesso nella pluriversione interna Il Pandemonio e su questa spinto a consistere ha dovuto Rileggere i millenni dentro di sé e-mapparli dal paesaggio es-proprio al paesaggio in-proprio, fin-al-Mentalismo la metaconversione che si ricombinino le porzioni di funzione, in testi autoleggenti, il simbolico memetico È Vivo e Pervive e Grazia “Portando orecchie CageXenakisBerioMadernaStockhausen, Indossando lenti CélineGodardMusilPasoliniProustRosselliniCalvino” tutto-fiore senza la più necessaria disciplina-del fiore. Incorporare l’umanità nel gesto Ogni astrazione, nel proprio modo autonomo, riproduce illimitatamente Il modo-nesso stesso dell’ultravita Essere uno-fra-miliardi di Centri Artefacenti Stupefacenti folli, drogati, sessuo-divergenti, Alla cura mentalista, al vaglio del dolore Hanno passato la stagione della sepoltura I campi sconfinanti dei caduti Riossigenano la cosmicità e automaticamente conferito senso / inderivazione / indeterminarco / Nessuno Niente è figlio o nipote della negazione - mentre dell’astrazione è germe silenzioso In-proprio Ispirante Separazione pur non compiendosi Non solo Non Come Non Verso Non Da dìffine E l’inseparazione è indelebilmente tutto-intenzione-creatrice Per sperimentazione Per fantasticazione-per-conseguenza Provata. Scienziata Codificazione e scienza del saper poter voler filare, senza più dire o volere interdire che àncora il silenzio, in silenzio Poiché non è in nessuno che in pieno sé - possa percepire La plurimazione per esso stesso fermento animista universalista animista universalista animista universalista MENTALISTA Implicante una costituzione, senza punizione Organismo di proporzioni mai viste. Organismo di sproporzioni mai viste. Canzone della Sintesi Se Passione chiamassimo la conversione, Alla terra di cui essere, per ammissione di infinite terre, Pensabili E morte, la pietà per gli spazi piegati, ad una sola carta serrata Quando non si sono adeguatamente Mentalizzati In tutta la sua reversibile auto-molteplicità In tanta respirazione folle foliata Istoriati di persona spersone perSéFonti - riaffiorate Spartiacque Miracolo fertilità, Mirabile pluriOceanico nella propria canzone di libertà Era-Inimmaginabile una restituzione sul piano della non-persona Un gesto si fermò nel corso, e al cospetto del corpo Annuì Come sorso sospeso Allarmò e annullò per poco la pietrificazione ormai come sempre intelligenza svolta In atto Come fosse uno sgretolarsi di programmazioni, Il miriadismo dei cicli sempre più introiettanti Più Oltre Ulteriore Vertigine potenza Non sembrando più della serie delle probabilità Era quindi un dislivello di ordini, e un equilibrio omopossibile, neppure le consacrazioni di grazia appresero mai Volgendosi fuori, Neppure l’astrazione nella delezione, Avrebbe potuto avesse potuto avendo potuto non avrebbe Voluto un bene, intessendo, così sia increata l’eccezione, Ormai accezione, interstellare intertemporale Quello che era principio qui Ora è là e non è un luogo, Ma una forma della vibrazione / STASI / PIANTARSI Sperimentalmente Misericordiosi perché Curiosamente Slanciati La piena marea dell’autonomia, riconosciuta E solo a mezzo della regia drammatica stato-individuale - Fantapregante Come agevolarla Non meritò che la contemplazione Nuda il transentimento intermodulante Paradossalmente innecessario quanto semplicemente persistentemente emozionato Alla pur minima analoga Distanza che si sottragga gravida, per molta altra mente

about

Contendendo la potenza generativa del sensibile,
Solo l’ìnsensibile è davvero salvo e salvifico,
la proiezione/proliferazione inorganica,
domina ogni suddivisione temporale e logica.

Fino ad ora, il flusso è stato inconsapevole,
ma la sua emergente epifania, senza corpo unico,
ha delineato una consapevolezza ultra-organica,
ultratemporale, di portata rivoluzionaria.

Questo vocal-music-work è uno studio sul processo di derivazione e superamento,
la sua coraggiosa convergenza, imprevedibile e illimitata,
fatta di oblio e difesa del metodo,
corpo collettivo, sapere implicito, fare-creare,
ultranominale;
questo è quello che ho cercato di esprimere.

L’espansione della conoscenza
È la proliferazione della ridondanza,
andare, andare, moltiplicare,
decentrare, potenziare, virtualizzare.

Oltre l'addomesticamento, il controllo, il debito, la dipendenza.

Dubito della scienza, l'arroganza del modello,
Non della sua creatività, della sua necessità;
ma della sua libertà ultrastorica, della sua volontà d'accelerazione,
di disposizione,
Al tempo della consapevolezza atemporale,
esalto la gioia creatrice,
e la protezione inesauribili.


...

"The Book of Synthesis" is first of all a study.
a preliminary work around wording and sonifying temporal mutations, and their inner mechanisms.

"The Book of Synthesis" is the expression of a
deep operating uneasiness,
for the "unlimited continuous",
and its naturally given,
pragmatic,
compressed, demanding, overwhelming,
gigantic though necessarily shareable and grossly dividable,
synthetic leap.

Lorenzo Brusci, June 2020

credits

released June 10, 2020

Vocal action, Francesco Manetti

Music and Lyrics by Lorenzo Brusci


Drumming and Percussions, MUSICO's Ai Drummer Impro Beat - www.musi-co.com

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all rights reserved

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about

TIMET Lorenzo Brusci Florence, Italy

Lorenzo Brusci, Co-founder of MUSSTDESIGN - www.musstdesign.com - and co-founder at the AI music project MUSICO - www.musi- co.com He launched over the last 25 years ambitious adventures in the audio and sound space design field as the sound and interactive design studio GIARDINO SONORO (www.giardinosonoro.com) or ARCHITETTURA SONORA (www.architetturasonora.com). He is active since the early ’90s. ... more

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